SASSO QUADRO
Il toponimo Poggio “Sasso Quadro” ha origine da una piattaforma in peperino che occupa un’eccezionale posizione acropolica, dovuta dalla congiuntura di due condizioni topografiche: si tratta di uno dei punti più alti di tutto il territorio (324 m s.l.m.) e, nello stesso tempo, è posta sul ciglio della scarpata che scende fino alla piana sottostante. Tali caratteristiche geografiche fanno del Sasso Quadro uno dei punti panoramici più apprezzati, che permette di godere di una vista mozzafiato sulla sottostante valle del Tevere e sull’Umbria Tiberina. Lungo il perimetro, ad una distanza che va dai 16 cm agli 80 cm si dispongono sei buche quadrangolari (la maggiore delle quali a SO misura 40 x 36 cm ed è profonda 45 cm). È possibile proporre l’identificazione della cavità principale con la base di una capanna, nei fori lungo il suo perimetro potrebbero essere stati alloggiati infatti assi di legno relativi all’alzato e sostenenti una copertura.
Nel versante orientale della piattaforma è scavata una scalinata rupestre, composta da circa dieci scalini (alti dai 3 ai 30 cm), che si articola in due tratti. Immediatamente a S del Sasso Quadro sono stati inoltre individuati, durante le attività di ricognizione, frammenti di laterizi, di ceramica grezza (in parte di epoca romana), di tegole laterizie, oltre a diversi blocchi di peperino; a questi si aggiunge anche una piccola ascia in pietra verde levigata, con ogni probabilità di epoca neolitica. Tali materiali possono considerarsi indizio di un insediamento rustico (distrutto in parte dallo scasso eseguito per l’impianto dell’oliveto attualmente presente nell’area).